CASA PINO Bed & Breakfast                                                      Salento - Italy
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B&B CASA PINO
Martano (Lecce) - Italy
Via Marconi, 91 

Reception:
TEL. (+39) 3402231623
TEL. (+39) 3478732715
email: beb@casapino.it
ITALIANO

Palazzo Pino è sito al numero civico 91 di Via Marconi, una strada circolare che ripercorre il perimetro delle mura e del fossato che originariamente difendevano il centro storico di Martano.


L’impianto originario dell’edificio è seicentesco, ampliato e rimaneggiato nel corso del XVIII secolo.

Nella parte posteriore conserva parte di un vasto giardino e di antiche stalle e depositi oggi restaurati, realizzati verso la fine del XIX secolo, come testimoniato da un arco recante l’incisione “L.P. 1848” riferibile all’architetto leccese Luigi Pino.

Il portale del palazzo, più antico del balcone sovrastante, presenta sui capitelli due maschere e un mascherone con la bocca aperta sulla chiave dell'arco, è sormontato da uno stemma vescovile semipartito troncato, con a destra tre stelle a sei punte, a sinistra due rami di palme a ventaglio e una croce latina con due collinette e, sotto, le onde è riconoscibile la mitra episcopale, due cordoni e sedici nappe, disposte otto per parte in quattro ordini, ciò testimonia la presenza all’interno della famiglia di un importante prelato.

La parte superiore dell’edificio fu ritoccata tra il 1785 e il 1790 dall’architetto Emanuele Orfano di Alessano (1753-1842), uno dei maggiori e più prolifici architetti dell’epoca che ha disegnato lo splendido balcone in stile barocco traforato in ovali di varia grandezza e sostenuto da sei mensoloni scolpiti.

Sopra il balcone si innalza un elaborato arco trilobato rientrante nella muratura e sormontato da uno stemma partito semitroncato, sopra il quale spicca una corona del rango nobiliare di marchese.

Sulla parte destra un leone incoronato con tre spighe, sostenuto da un colle roccioso, con nel cantone destro del capo un sole, mentre sulla parte sinistra v’è un cuore cimato da una croce latina tra due stelle a otto punte, al centro due rami di palme, nel cantone della punta una forma di animale su una grata.

Sul cartiglio dello stemma è incisa un’iscrizione in caratteri greci di difficile lettura che comincia con “libera da” quasi sicuramente il verso finale del Padre Nostro greco che termina con “ma libera noi da il maligno” (l’odierno “liberaci dal male”).

Storicamente si ritiene che tale stemma sia da attribuirsi ai marchesi Granafei antichi feudatari Salentini, più di recente c’è chi invece ha ritenuto riferibile lo stemma alla famiglia Grassi già imparentata con la famiglia Corina.

All’interno del cortile, sull’architrave di una finestra è incisa un’iscrizione in latino datata 1749 “nec pietas opes nec missa minuit iter” ossia “la pietà non fa perdere le ricchezze e la messa non fa perdere tempo per il viaggio”.

Il passo è tratto da un’opera del noto frate francescano Luca Pacioli intitolata Summa de Arithmetica, Geometria, Proportioni et Propotionalità (nella quale viene per la prima volta esposto il concetto di partita doppia).

Nel passo dell'opera citata il Pacioli ammoniva i mercanti di prestare attenzione al divino e alla spiritualità e di essere caritatevoli, dunque, considerando l’iscrizione è presumibile che i proprietari del palazzo fossero appunto dediti all’attività commerciale.
ENGLISH

Palazzo Pino is located in Via Marconi, n. 91 the road that runs around the ancient walls and the moat that originally defended the center of Martano.
 
The palace was built  in the seventeenth century, later expanded and remodeled in the eighteenth century.

In the backyard there is part of the vast garden and stables and warehouses, built in the late nineteenth century, as evidenced by an arch bearing the engraved sign "LP 1848" referring to the architect Luigi Pino born in Lecce.

The portal of the palace, older than the balcony above, shows two masks on the capitals and a mask on the keystone of the arch is surmounted by a bishop's coat of arms truncated on the right with three six-pointed stars, left the two branches of palm trees fan, and a Latin cross with two hills and under the episcopal miter, two cords and tassels sixteen, eight on each side arranged in four rows, which testifies the presence within the family of an important priest.

The upper part of the building was remodeled between 1785 and 1790 by Emanuele Orfano di Alessano (1753-1842), a famous architect, who designed the magnificent Baroque balcony pierced ovals of varying size and supported by six carved corbels.

On the balcony stands a trefoil arch covered in elaborate stone and surmounted by a crest truncated, over which stands a crown of marquis rank.

On the right a lion crowned with three spikes, backed by a rocky hill, with a sun in the head right canton, while on the left side there is a heart topped by a Latin cross between two eight-pointed star, while in the middle two branches palm, in the canton of the tip shape of an animal on a rack.

On the Coat of arms is engraved an inscription in Greek characters, almost vanishing now, which begins with "free us from ". Almost certainly it is the final verse of the greek Our Father, ending with "but free us from the evil one".

Historics guess that this emblem has to be attributed to the Marquis Granafei, ancient feudal lords, while more recently others attribute the crest to the Grassi family relative of the family already Corina.

Inside the courtyard, on the lintel of a window, dated 1749,  is carved a Latin inscription "pietas nec opes nec minuit missa process" which means "piety does not lose the wealth and the mass is not waste time on the journey" .

This passage is taken from a work of Luca Pacioli entitled Summa de Arithmetica, Geometria, et Propotionalità Proportion (which contains the first concept of double-entry bookkeeping).

In the passage, Pacioli warned merchants to pay attention to the spirituality and to be charitable, then it is likely that the owners of the building were in fact devoted to business.